lunedì 18 aprile 2011

I morti si dimenticano, ma la vergogna resta...


In questi giorni sono rimasto sgomento : parlando con dei sedicenni cegliesi ho potuto constatare come essi non sanno proprio cosa siano state le Foibe. Non sanno dei quindicimila italiani (fascisti e antifascisti) morti a causa della loro nazionalità. Non sanno del dramma di almeno duecentomila giuliano-dalmati costretti ad abbandonare le proprie dimore, i propri lavori e anche i propri ricordi.
Come può essere che molti non conoscano questa pagina importantissima della storia italiana?
Come può essere che a Ceglie (dove ai Martiti delle Foibe è dedicata una via molto frequentata : quella del Palazzetto dello sport... ), in Puglia (che in quel tempo ospitò quasi mezzo migliaio di profughi all'interno del Villaggio Trieste a Bari) ci si sia dimenticati di tutto ciò.

Il fatto è che il dramma delle Foibe è stato classificato di serie B, è stato tabù fino a vent'anni fà. I libri di storia ne parlano poco o, addirittura, per niente. E tutt'ora c'è chi o per vergogna o per comodità evita di parlare. In casi peggiori c'è chi arriva a negare.

Però le ferite nei cuori degli esuli sopravissuti restano, così come le loro testimonianze indelebili.

Voglio ricordare anche che la memoria di quanto è accaduto è tutelata dalla legge dello Stato 92/04
Testo legge 92/2004

FRANCESCO GALLONE

1 commento:

  1. Ciao C.I.
    mi meraviglio della tua sorpresa,se fai attenzione ci sono tutti i segni che ci fanno capire cosa interessa alla nuova generazione. Il grande fratello, facebook non per condividere idee o creare rapporti umani, ma per pubblicare foto fatte in bagno o communicare a tutti che oggi ti fanno male i piedi, insomma tutte cose di grande importanza. Cosa potranno mai capire o sapere delle Foibe, Italiani uccisi piu' di mezzo secolo fa.. sopratutto, e questo è quello che mi duole di piu', non sono interessati a sapere, a capire, a fare delle ricerche, nulla.

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