sabato 20 agosto 2011

Che sia la volta buona?


Non sono bastate una raccolta firme, più di un migliaio di cittadini in strada a protestare, la protesta dei rappresentanti comunali del 12 aprile e i precedenti inviti. Non credo che una semplice email basterà a far smuovere quei quattro politicanti dalle loro maledette poltrone per venire a guardare lo schifo verso cui stanno traghettando i cittadini cegliesi (e pugliesi). Lo snobbismo mostrato da quei "difensori dei cittadini" crea rabbia. Il consiglio sarebbe, se le eminenze dovessero mancare a quest'ultimo invito, di andare a protestare seriamente a Bari, portando i cittadini davanti alla sede del consiglio regionale.
E' impensabile che una struttura come quella cegliese, voluta e pagata con le donazioni di cittadini, debba essere chiusa e in altre città debbano essere costruite nuove strutture di sana pianta, soprattutto un un periodo di crisi economica. Gli unici (o forse no) a guadagnarci saranno gli imprenditori che riceveranno gli appalti per la costruzione dei nuovi ospedali.
E' strano che ancora adesso determinati personaggi politici cegliesi sembrino freddi (o addirittura favorevoli) nei confronti di questa manovra diabolica, solo perchè ai loro profeti godono dell'infallibilità divina.



COMUNICAZIONE VIA  E.MAIL                                       AL PRESIDENTE REGIONE PUGLIA
                                                                           ALL’ASSESSORE ALLA SANITA’ REGIONE PUGLIA
                                                                           A TUTTI  I CONSIGLIERI REGIONE PUGLIA
                                                                           AL PRESIDENTE PROVINCIA DI BRINDISI
                                                                           AL PRESIDENTE ANCI PUGLIA  
                           
                                                          LORO  SEDE                                                                                                                                    







OGGETTO:           TERZO ED ULTIMO INVITO.




CON RIFERIMENTO AL NOSTRO INVITO PER  SOPRALLUOGO ALLA STRUTTURA OSPEDALIERA DI CEGLIE MESSAPICA (BR) DEL 20.7.2011 E DEL 03.08.2011 CRITICHIAMO CON FORZA LE SIGNORIE VOSTRE  PER NON AVER RISPOSTO  ALLE RICHIESTE FORMULATE.
PERCIO’ I CONSIGLIERI COMUNALI  HANNO RITENUTO OPPORTUNO AVVIARE TRAMITE LA REGIONE PUGLIA UN SOPRALLUOGO DELLA STRUTTURA OSPEDALIERA, PER VERIFICARE LE CONDIZIONI DIEFFICIENZA ED EFFICACIA DELLA STESSA, PER LA PARI DIGNITA’ ANCHE RISPETTO A QUELLE STRUTTURE CHE LA STESSA REGIONE PUGLIA HA  VISIONATO IN ALTRI COMUNI.
SI FA PRESENTE,CHE I PREDETTI CONSIGLIERI COMUNALI INVITANO LA REGIONE PUGLIA A NON COSTRUIRE NUOVI OSPEDALE, CREANDO NUOVI SPRECHI E INDEBITAMENTI DELLA SANITA’, IN QUANTO CI TROVIAMO DI FRONTE A UNA CRISI ECONOMICA NAZIONALE, REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE.
A TAL PROPOSITO, FACCIAMO PRESENTE ALL’INTERO CONSIGLIO REGIONALE CHE QUALORA SI DOVESSE ADOTTARE LA LINEA DI COSTRUIRE NUOVI OSPEDALI, I PREDETTI CONSIGLIERI SIOPPORRANNO CON UNA MOBILITAZIONE DI CITTADINI DEL TERRITORIO, AFFINCHE’  QUESTO NON AVVENGA, PER NON CREARE UN ULTERIORE  INDEBBITAMENTO RISPETTO A QUELLO GIA’ ESISTENTE.
PERTANTO, VI COMUNICHIAMO CHE TALE VOSTRO RIFIUTO, LO RENDEREMO PUBBLICO  PER IL DISINTERESSE TOTALE, ESSENDO UN  ORGANO ISTITUZIONALE  REGIONALE.
TANTO PER VOSTRA OPPORTUNA CONOSCENZA.

CEGLIE MESSAPICA        Lì  16.08.2011




                                                                                                                             FIRMATO DAI CONSIGLIERI COMUNALI
                                                                             
RODIO CATALDO
              
CIRACI NICOLA
                                                              
RICCI NICOLA

SANTORO PASQUALE

PALMA GIUSEPPE


P.S. : Prima di inviarla potevano dare una controllatina all'ortografia...

                                                                                    



FRANCESCO GALLONE

martedì 2 agosto 2011

Strage di Bologna, strage di Stato.


Trentuno anni sono passati dal più grave fatto di sangue della storia italiana del dopoguerra. Il 2 agosto 1980 alle 10 e 25, nella stazione ferroviaria di Bologna, un ordigno di fabbricazione artigianale esplode uccidendo 85 poveri malcapitati. Da subito si delinea l'intento terroristico dell'azione. Altrettanto subito, senza nemmeno la sicura certezza, avvalorata da eventuali prove, essa viene bollata come "neofascista".
Due settimane dopo vengono emessi dalla Procura della Repubblica di Bologna ben ventotto ordini di cattura verso militanti (o presunti tali) dei "Nuclei Armati Rivoluzionari".
Seguirà un processo lunghissimo, intralciato e depistato più volte da organi occulti legati al SISMI, alla P2 e alla CIA, che porterà alla condanna all'ergastolo di Giusvà Fioravanti e Francesca Mambro. Ultimo capro espiatorio è stato Luigi Ciavardini, condannato quattro anni fa a scontare una pena di trent'anni  di reclusione.
I lati oscuri della vicenda sono molti. Molte sono le infamità commesse lungo le indagini: basti pensare all'omicido del militante di Terza Posizione Nanni De Angelis (fratello del senatore PDL Marcello De Angelis). Questi, il 2 agosto, era a giocare le finali nazionali di football americano a Castel San Giorgio, in provincia di Salerno. Per di più fu ripreso più volte dalle telecamere di una TV locale. Arrestato dopo due mesi di latitanza, picchiato a sangue e condotto in carcere senza che gli venissero date le dovute cure, fu impiccato al termosifone della sua cella.
Ma questo è solo uno degli episodi raccapriccianti legati alla mattanza post-attentato.
Seguiranno episodi di repressione reazionaria e tentativi di attribuzione delle responsabilità a terzi.
Resta il fatto che l'attentato non fu mai rivendicato da alcuna organizzazione terroristica, ne italiana, ne straniera.
L'allora Presidente del Consiglio, Francesco Cossiga, in una lettera indirizzata al deputato Vincenzo Fragalà rivelerà di una pista legata al FPLP (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina) e del terrorista(?)  marxista venezuelano Ilich Ramirez Sànchez, meglio conosciuto come "comandante Carlos".
Quest'ultimo però, durante la sua detenzione a Parigi, ha rivelato qualcosa di ben più raccapricciante: l'ordigno fu messo da uomini in nero, legati all'organizzazione Gladio (della quale Francesco Cossiga fu sovrintendente), su ordine diretto della CIA. Anche il Mossad, con l'attribuzione dell'attentato alle forze palestinesi ci avrebbe guadagnato.
Fatto sta che degli innocenti stanno pagando per pene non commesse e le famiglie delle vittime non avranno mai giustizia.
Gli agnelli sacrificali sono stati immolati per la "sicurezza" del panorama politico europeo e occidentale.

FRANCESCO GALLONE